LA CAMERA PENALE DI S. MARIA C.V.
In data 27 settembre 2012 , il Presidente e l’assemblea della Camera Penale di S. Maria C.V. riunita presso la sede istituzionale, ha deliberato all’unanimità di indire una agitazione permanente e di proclamare l’astensione dalle udienze penali a far data dal giorno 08 al 15 ottobre c.a., di fissare una assemblea per il giorno 02 ottobre c.a. alle ore 10,00 presso il Tribunale Penale di S. Maria C.V., piano terra aula consiliare, con partecipazione di magistrati, parlamentari e rappresentanti delle istituzioni locali.
La iniziativa della avvocatura penalistica sammaritana, trae ragione dagli effetti negativi che il decreto legislativo, avente ad oggetto la nuova geografia giudiziaria, determinerebbe sulla corretta amministrazione della giustizia in un territorio devastato da associazioni criminali tra le più complesse e pericolose che insistono in ambito nazionale.
L’esame del decreto legislativo emesso in esecuzione della legge delega per la revisione della geografia giudiziaria (legge n. 148 del 2011), lascia emergere evidenti e concrete problematiche, che determineranno sicuri ritardi, scollamenti e difetti di coordinamento, tali da pregiudicare quell’obiettivo di recupero di efficienza e razionalità che la riforma intende perseguire.
L’ istituito Tribunale Napoli Nord avrà competenza su un territorio talmente ampio, da renderlo già metropolitano, così contravvenendo a quella esigenza avvertita nella legge delega di alleggerimento delle sedi giudiziarie sovrastimate.
Non solo abbraccerà tutta la «platea» giudiziaria dei Comuni dell’area settentrionale del capoluogo campano, il cui bacino di utenza conta più di 700.000 abitanti, in esso e nelle sue competenze ricadranno pure l’intera area aversana (più di 250.000 abitanti), che peraltro rappresenta in termini numerici una fetta molto consistente di ciò che precedentemente gravitava nella zona di Terra di Lavoro e nel circondario di S. Maria C.V .
Il disposto accorpamento, oltre a lasciare sbalorditi tutti gli operatori della Giustizia, evidenzia un’aperta violazione dei principi guida di cui alla legge delega.
Quest’ultima conteneva i seguenti principi e criteri direttivi per l’esercizio della delega, tutti espressamente disattesi, tra cui il ridefinire anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi, l’assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto dell’estensione del territorio, del numero di abitanti, dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e del tasso d’impatto della criminalità organizzata, nonché della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane trasferendo circondari in altri limitrofi della stessa area provinciale.
Il nostro territorio è stato ancora una volta destinatario di misure in qualche modo eccezionali, certamente poco comprensibili e non condivisibili.
Appare di tutta evidenza che l’accorpamento dell’ex mandamento di Aversa sottragga competenza al Circondario di S. Maria C.V., comportando un trasferimento della competenza territoriale dell’area di Caserta in una porzione della diversa provincia napoletana di certo non omogenee tra loro, così contravvenendo alla indicazione di cui alla delega di intervento nell’ambito della medesima provincia.
Il prefisso normativo di alleggerire il Tribunale metropolitano (in specie Napoli) parrebbe raggiunto con l’accorpamento nell’istituendo Tribunale di Napoli Nord dei mandamenti di Casoria, Afragola, Frattamaggiore e Marano, ricadenti nella medesima area provinciale, ma alcuna funzione deflattiva realizza l’accorpamento in esso nuovo Tribunale dell’area dell’agro aversano, che allo stato non grava sul carico del Tribunale di Napoli.
Evidente, inoltre, che esso accorpamento andrebbe ad allargare il bacino di utenza di Napoli Nord di oltre 250.000 abitanti ( tale è la popolazione del mandamento di Aversa ) , arrivando a circa 1000.000 di cittadini, così realizzando in fatto un nuovo Tribunale metropolitano in contrasto con la esigenza di alleggerimento di questi ultimi.
Ancora, devesi tener conto che presso il nuovo Tribunale Napoli Nord non risulta prevista l’istituzione della Corte di Assise, sicché i reati ad essa appartenenti e commessi nel territorio aversano ricadrebbero sulla competenza del Tribunale di Napoli, aggravandone il carico di lavoro e l’indice di sopravvenienze in misura rilevante, tenuto conto del gran numero di procedimenti ad oggi in corso ed in fase di avvio presso il Tribunale di S. Maria C.V., dove si consta la presenza di n. 3 sezioni di Corte di Assise con udienze e più processi quotidiani.
A non tacere del Giudice di Pace, che secondo il nuovo assetto giudiziario vede quale sede competente Santa Maria C.V.; il territorio di Aversa così finirebbe con l’interessare più sedi giudiziarie in violazione della esigenza di omogeneità, semplificazione e razionalizzazione del servizio giustizia.
Quali ragioni hanno spinto il legislatore a vanificare, in mancanza di concrete esigenze funzionali, l’attività del Tribunale di S. Maria C.V., nonché i grandi sforzi ed impegni che negli ultimi anni hanno portato alla realizzazione di infrastrutture che resterebbero inutilizzate, prive di scopo, mortificandone i gravi costi sostenuti.
Il Tribunale di S. Maria C.V. e’ dotato dell’impianto di videoconferenza in tutte le aule dibattimentali ( va detto che l’attuale Tribunale di Napoli dispone del relativo servizio tecnico solo in alcune di esse ); inoltre di recente sono state costruite 2 aule bunker all’interno dell’area del carcere circondariale di S. Maria C.V., funzionali alla celebrazione dei molteplici maxiprocessi che invadono la giurisdizione del territorio, capaci di contenere un numero elevato di detenuti e, effetto da non sottovalutare, di azzerare i costi relativi alle traduzioni in udienza dei detenuti stessi.
Ed ancora, assolutamente trascurata la specificità territoriale del bacino di utenza provinciale sia per le caratteristiche geo-criminali del comprensorio sia per la peculiare distribuzione territoriale delle organizzazioni criminali autoctone di stampo mafioso.
Dove finirebbe inoltre la pluridecennale competenza degli operatori di giustizia appartenenti al Circondario di S. Maria C.V., di per sé idonea ad escludere lo scorporo del territorio a più alto tasso di criminalità organizzata della Provincia, quale quello aversano.
Nonostante negli ultimi anni si sia premiato il Modello Caserta ( tanto che da più parti lo si invoca per contrastare la criminalità a Scampia ) non si comprende la ratio per la quale lo stesso debba essere cancellato.
Ma più significative difficoltà deriveranno, dato proprio il radicamento territoriale della criminalità organizzata nell’area casertana, in tema di giurisdizione laddove la diffusione del singolo clan su territori che rientrerebbero nella giurisdizione di entrambi i Tribunali, determinerà problemi sull’attribuzione di competenza nell’ambito di reati associativi nonché l’eventuale evidente separazione di competenza tra reato associativo e quello attuativo dello scopo dell’associazione.
I processi sui “casalesi” saranno divisi tra i Tribunali di Santa Maria Capua Vetere e Napoli Nord.
In definitiva, appare auspicabile, per le ragioni esposte, che l’accorpamento delle sezioni distaccate di Aversa rimanga, in via tendenziale, circoscritto all’interno del precedente circondario sammaritano, senza attribuzione ad altri Tribunali del relativo bacino di utenza. Il danno che ne deriverà avrà ripercussioni negative sulla macchina giustizia annullando i grandi passi in avanti fatti dagli operatori del circondario sammaritano.
Ed infine, la riforma delle nuovi sedi giudiziarie resta comunque una delle iniziative che – nelle intenzioni del governo – dovrebbero restituire razionalizzazione della Giustizia, sia in termini di spending review, e dunque di risparmi, che in termini concreti di servizi offerti al cittadino.
Nel testo del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie licenziato durante l’estate dal Consiglio dei Ministri il capoluogo campano rappresenta la sola eccezione che va contro la generale tendenza dei «tagli».
Al già esistente Tribunale di Napoli, che si trova all’interno della cittadella giudiziaria del Centro Direzionale, se ne aggiunge ora un secondo: quello di Marano, già ribattezzato Tribunale di Napoli Nord. Una decisione nata dalla considerazione di fondo di voler rafforzare i presidii di legalità nelle zone maggiormente esposte alla criminalità organizzata.
Appare del tutto incomprensibile abbandonare nel circondario di S. Maria C.V. strutture giudiziarie di recentissima costruzione, nonché adeguamento edilizio dovuto proprio alle esigenze di carico del circondario, tenuto conto che con l’espunzione dalla competenza del territorio di Aversa, il Tribunale sammaritano perderà circa il 60 per cento del proprio contenzioso circondariale.
Saranno destinati all’inutilizzo strutture già esistenti e si dovrà affrontare la realizzazione di opere ex novo? Quale il risparmio di spesa tanto ostentato.
La disposta variazione della geografia giudiziaria che investirà il territorio campano comporterà il riproporsi della scena, già tristemente nota anche in questo distretto, di uffici giudiziari nati già in stato di agonia e, a distanza di venti anni dall’istituzione, nonostante l’impegno e l’abnegazione degli operatori tutti, non ancora risollevatisi , nonché un forte impoverimento.
La Camera Penale, stigmatizzando l’abbandono da parte dei politici locali, che di fatto ha impedito alla categoria degli avvocati di meglio intendere e seguire i risvolti dell’inter legislativo in contestazione, intende adottare tutte le iniziative idonee a raggiungere il risultato di una modifica del provvedimento legislativo nella parte in cui si e’ sottratto alla giurisdizione del Tribunale di S. Maria C.V. il territorio dell’agro aversano.
Quanto, le ragioni sostenute dalla avvocature sammaritana, siano degne di ragione e di ascolto, trova sostegno nella vicinanza offerta dalla UNIONE CAMERE PENALI ITALIANE, che nell’imminente Congresso Nazionale fissato a Trieste nei giorni 28,29 e 30 settembre, si occuperà tra gli altri temi, della specifica ed unica, per tipologia di intervento normativo, problematica del Tribunale di S. Maria C.V.
Vista la grave situazione che verrà a determinarsi con l’attuazione del provvedimento legislativo che ha ridisegnato la geografia giudiziaria sul territorio della Provincia di Caserta, la Camera Penale avverte forte la esigenza di un confronto aperto sulle soluzioni e determinazioni da assumere a tutela delle suesposte motivazioni, ed invita, pertanto, la Magistratura, i rappresentanti politici del territorio e l’avvocatura tutta ad intervenire all’incontro del 2 ottobre p.v..
Il Presidente
Avv. Angelo RAUCCI
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